Seduta finita. Ritiro le mie cose e arriva la solita domanda: “ma poi torni?”. Avrai sentito questa domanda se hai un bambino affidatario o adottivo; questo succede perché tuo figlio/a ha paura di essere abbandonato/lasciato solo di nuovo e il tuo compito è quello di rassicuralo infinite volte.
Se hai adottato un bambino forse ti sarai accorto che ha disturbi del sonno, manifesta o reprime la rabbia, o si sente impotente e inadeguato e tende ad attribuirsi la colpa di quello che gli è successo.
L’adolescenza sarà anche un periodo difficile per i ragazzi ma vogliamo riconoscere che è un “periodaccio” anche per i genitori?!
Non solo perché senti che tuo figlio/a ti sta sfuggendo di mano ma anche perché anche tu devi imparare un nuovo modo per relazionarti con lui/lei perché quello che avevi prima non va più bene.
Dal momento in cui compare quella linea in più sul bastoncino ti ritrovi improvvisamente con la quotidianità scombussolata. Quello che ti sta succedendo va ben oltre il corporeo: sei in continua evoluzione, stai cambiando, ti stai preparando ad essere mamma.
Puoi provare sentimenti ambivalenti perchè “non è proprio tutto rose e fiori”; e cosa ce ne facciamo di quei pensieri, di quelle paure, di quei sentimenti negativi connessi alla gravidanza e all'idea di diventare madre?
Se si parla della difficoltà a gestire alcuni tratti caratteriali dei figli (ad esempio rabbia, irrequietezza, disturbi del sonno, regressione) si pensa che il “problema” sia del bambino; ai fini del raggiungimento del vostro benessere e di quello del vostro piccolo, potrebbe invece essere efficace iniziare un percorso familiare o in coppia genitore – bambino e diventare così i protagonisti del miglioramento della relazione con i vostri figli.