Incontro nuove persone e, come sempre, arriva la fatidica domanda: “Ma tu…che lavoro fai?” e come sempre segue una pausa di mio silenzio “Ok aspetta, e adesso come lo spiego?!”.
Banale dirai, tuttavia ti posso assicurare che per me non lo è mai; è difficile usare le parole per spiegare qualche cosa che avviene per gran parte al di fuori del linguaggio.
Oggi quindi il mio obiettivo è quello di cercare di farti immaginare cosa può succedere durante una seduta di arte terapia.
Lasciarsi alle spalle il nostro vecchio modo di essere e di agire per perseguire un modo di essere totalmente nuovo non penso sia possibile; quantomeno non come un cambiamento improvviso.
Si può lasciar andare, costruire, ricostruire ma con tempo e con pazienza proprio come avviene nel Kintsugi, l’antica arte giapponese che consiste nella riparazione di oggetti in ceramica attraverso l’uso di materiale prezioso.
Cosa vuol dire esattamente la parola trauma?
Il trauma rompe la quotidianità in modo imprevisto, incomprensibile e incontrollabile; non siamo in grado di gestire la situazione, ci sentiamo minacciati e percepiamo di non essere al sicuro.
È importante iniziare un percorso terapeutico quando abbiamo subito un trauma poiché le reazioni fisiologiche che si sono attivate per “proteggerci” durante l’evento traumatico tenderanno a ripresentarsi anche quando non siamo realmente in pericolo.
L’adolescenza sarà anche un periodo difficile per i ragazzi ma vogliamo riconoscere che è un “periodaccio” anche per i genitori?!
Non solo perché senti che tuo figlio/a ti sta sfuggendo di mano ma anche perché anche tu devi imparare un nuovo modo per relazionarti con lui/lei perché quello che avevi prima non va più bene.
Una mattina mi sono alzata, mi sono guardata allo specchio e non mi sono più riconosciuta.
Chi è quella lì???? Cosa mi è successo?
Il periodo dell’adolescenza è quasi sempre una strada in salita: lotta continua per capire chi sei, dove vuoi andare e cosa vuoi fare della tua vita; e poi c’è la scuola, le aspettative degli altri, il giudizio dei tuoi amici.
Dal momento in cui compare quella linea in più sul bastoncino ti ritrovi improvvisamente con la quotidianità scombussolata. Quello che ti sta succedendo va ben oltre il corporeo: sei in continua evoluzione, stai cambiando, ti stai preparando ad essere mamma.
Puoi provare sentimenti ambivalenti perchè “non è proprio tutto rose e fiori”; e cosa ce ne facciamo di quei pensieri, di quelle paure, di quei sentimenti negativi connessi alla gravidanza e all'idea di diventare madre?